Un’istanza indirizzata all’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) da parte di un giovane fisico italiano ha portato a un significativo cambiamento di politica per rendere la protezione dei brevetti più accessibile per giovani inventori, piccole imprese, individui, organizzazioni no-profit, università e organizzazioni di ricerca pubbliche in tutta Europa.
L’iniziativa di Amedeo Scaramella, già titolare di brevetti negli Usa, mirava a ridurre gli oneri finanziari sugli innovatori, in particolare quelli coinvolti nell’affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, che erano ostacolati dalla struttura tariffaria «proibitiva» dell’Epo. Ora l’Epo, dopo aver acquisto il parere di diversi uffici ed aver modificato la propria regolamentazione, ha annunciato una nuova politica a partire dal 1 aprile 2024, che abbasserà significativamente le barriere finanziarie per queste micro-entità attraverso una riduzione delle tariffe del 30% e la semplificazione dei programmi tariffari.
Un aumento dei progetti innovativi protetti
«Questo cambiamento di politica non solo rappresenta una vittoria per gli inventori individuali e le piccole entità, ma ha anche il potenziale di impattare significativamente sull’economia dell’Ue e sulla sua posizione globale in termini di diritti di proprietà intellettuale -si legge in una nota – Abbassando le barriere all’entrata per le domande di brevetto, l’Epo prevede un aumento dei progetti innovativi protetti, stimolando l’avanzamento tecnologico e la crescita economica. Questa iniziativa sottolinea il potere delle voci individuali come quella dell’inventore che ha lanciato la campagna per lo snellimento burocratico e dei costi, nell’effettuare cambiamenti sistemici e riafferma l’impegno dell’Ue a favorire un futuro inclusivo, sostenibile ed economicamente vibrante attraverso l’innovazione».