4′ di lettura
Non è il nuovo Covid. Il vaiolo delle scimmie (genericamente inteso) sta facendo parlare di sé, suscitando un certo clamore. Ma come è stato chiarito in un incontro con la stampa dal portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker «la situazione su Mpox non deve essere essere considerata una emergenza per la sicurezza sanitaria in Europa». Per diversi motivi, sintetizzati da Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che lavora in un gruppo di studio molto attivo sul virus insieme al collega Francesco Branda, docente di statistica medica, e Fabio Scarpa del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari.
Viaggi in zone endemiche o epidemiche
È per ora una malattia legata strettamente a viaggi in zone endemiche od epidemiche per questo virus. Infatti l’European centre for disease prevention and control (Ecdc) ha emanato un nuovo alert nei confronti del vaiolo delle scimmie, invitando i paesi europei a tenersi pronti a intercettare, segnalare, confinare e gestire eventuali nuovi casi, considerato che sarà «altamente probabile» la loro importazione. Allo stesso modo viene considerato alto il rischio di contagio per chi si reca nelle zone interessate dall’attuale epidemia, motivo per cui l’Ecdc raccomanda di rafforzare le misure di informazione per chi si reca e torna dai paesi colpiti, invitando i viaggiatori stessi a informarsi presso i medici di riferimento o centri di medicina del viaggio del proprio paese sull’opportunità di vaccinarsi o meno. «Lo stesso arriva anche dai Cdc americani per chi viaggia. Le ultime indicazioni per l’Italia sono in linea con quanto raccomandato dall’Ecdc, attraverso la circolare del ministero della salute che sconsiglia “la partecipazione ad eventi con assembramenti nei paesi con focolai confermati”».
Loading…
Vaccino di terza generazione (e over 40)
II virus del vaiolo delle scimmie e del vaiolo sono geneticamente molto simili. «Pertanto, i vaccini contro il vaiolo di prima e seconda generazione somministrati fino al 1972 sono considerati parzialmente efficaci (85%?) contro il vaiolo delle scimmie. Diciamo quindi che gli over 40 ad oggi sono protetti, mentre chi è sotto i 40 anni non lo è in quanto la vaccinazione è stata fermata nel 1981 essendo stato (il vaiolo) classificato come debellato nel 1980. Un vaccino di terza generazione è prodotto in Danimarca dall’azienda Bavarian Nordic». Il vaccino è costituito da virus vivi attenuati che non sono in grado di moltiplicarsi e quindi di causare la malattia. «Una vaccinazione permette di prevenire forme gravi della malattia, complicazioni e morte. Non è ancora noto se impedisca il contagio e quindi interrompa la catena di trasmissione del vaiolo delle scimmie. Può essere somministrato per prevenzione ma in alcuni casi anche terapeutico per aiutare il sistema immunitario a combattere il virus». La vaccinazione contro il vaiolo non è raccomandata per la popolazione in generale, almeno in Italia non ravvisiamo questo problema anche perché i casi che abbiamo sono del Clade 2 che dà sintomi piu leggeri ed è autolimitante. «Ma per alcuni gruppi a rischio potrebbe essere raccomandato, per persone che hanno avuto contatti non protetti con una persona infetta (vaccinazione post-esposizione) o come misura preventiva per chi ha rapporti sessuali con più partner e non usa protezioni, misura preventiva per le persone esposte al virus in ambito professionale (personale medico o di laboratorio specializzato). Per le persone che hanno avuto contatti con persone malate, l’obiettivo è sempre cercare di interrompere la catena di trasmissione e proteggere gli altri».
In Italia variante meno aggressiva
«La variante di Mpox Clade 1b, uscita per la prima volta dal Congo dove si è sviluppata, dovrebbe essere meno virulenta, dal punto di vista evolutivo, del suo “genitore” Clade 1. Questo vuol dire che, se dovesse arrivare in Europa, farebbe meno danni rispetto al ceppo principale». La particolarità è che dal 1970 il virus è rimasto confinato nel paese africano. «Per poi passare nelle regioni vicine come Uganda, Rwanda, Burundi. Con un tasso di letalità del 13%, abbastanza alto. Ma a un certo momento il virus, che non lo aveva mai fatto, ha prodotto una variante chiamata Clade 1b. Quella che abbiamo visto arrivare per la prima volta in Europa con il caso in Svezia». Al 20 maggio 2022 (data della prima segnalazione del primo caso di Mpox in Italia) all’8 agosto 2024 sono stati segnalati complessivamente 1.056 casi confermati di Mpox. Dal primo gennaio all’8 agosto 2024 sono stati segnalati da 12 Regioni 65 casi confermati. «Tutti i casi sono riferiti a infezioni avvenute nel 2023 e nei primi mesi dell’anno in corso, nessun nuovo caso è riferibile al mese di agosto, cosi sembra dai dati del ministero e comunque nessun caso di Clade 1 ma solo Clade 2».
Via di trasmissione
Non è facile poiché non è ancora dimostrato che si trasmetta tramite droplet cosi come avveniva per il Covid. «Il contagio avviene per contatto con la pelle e le mucose, in particolare in presenza di lesioni cutanee», precisa Ciccozzi. «Secondo l’Oms, il vaiolo della scimmia si trasmette attraverso stretto contatto con una persona o un animale infetto, o materiale contaminato. Ciò in teoria potrebbe includere il contatto con le goccioline respiratorie che la gente diffonde quando si parla, si tossisce o si starnutisce, anche se i ricercatori stanno ancora studiando quanto sia comune la diffusione del virus in questo modo. Le goccioline respiratorie non rimangono a lungo nell’aria, quindi la trasmissione in tale modalità richiederebbe un contatto faccia a faccia prolungato, che rappresenta il rischio nel caso per coloro che vivono con o si prendono cura delle persone infette». Ma nei casi in cui le persone con Monkeypox hanno viaggiato sugli aerei «nessuna trasmissione nota si è verificata per quanti sedevano intorno a loro. I rapporti sessuali rimangono la via di trasmissione piu probabile, così come il passaggio dalla madre al feto, e probabilmente attraverso il contatto con oggetti contaminati».