Articolo tratto dal numero di luglio 2024 di Forbes Small Giants. Abbonati!
Da una parte l’aspirazione delle piccole e medie aziende, soprattutto se familiari, di crescere. Dall’altra la necessità di poter contare su una guida pronta a indicare loro quale strada imboccare e quali strumenti utilizzare al momento giusto. Con queste finalità è nato nel 2012 Elite: fornire competenze e conoscenze e diversificare l’accesso alle fonti di capitale. Si tratta di un ecosistema europeo lanciato da Borsa Italiana e oggi parte del Gruppo Euronext che punta ad accelerare la crescita delle Pmi.
Elite: la mission e lo schema consolidato
La mission di Elite è quindi “avvicinare le aziende al mercato dei capitali e al tempo stesso offrire una nuova cultura d’impresa offrendo agli imprenditori tutti gli strumenti di finanza e di governance a disposizione”, spiega Marta Testi, ceo di Elite. “Il percorso Elite serve a capire come attrarre i talenti, come fare un controllo di gestione corretto, qual è il modello di governance più idonea. Tutte le aziende hanno la loro cassetta degli attrezzi con alcuni strumenti già al loro interno, quello che andiamo a fare come Elite è arricchirla: più strumenti si posseggono, più è semplice stare sul mercato e continuare a crescere in un contesto in cui anche elementi esogeni possono essere importanti”.
Il percorso Elite segue uno schema ormai consolidato ed efficace. “Il primo capitale che cerchiamo di sbloccare è quello della competenza. Il secondo è quello delle relazioni, puntando sul network e allargando lo sguardo anche oltre i confini nazionali. Poi è la volta dei modelli organizzativi, delle questioni della continuità aziendale e della finanza. La nostra missione ultima è facilitare l’accesso ai capitali”.
Non solo la quotazione: tutte le soluzioni di funding
Molte le strade che le aziende devono percorrere e la Borsa non sempre è quella più scontata. “Elite si pone l’obiettivo di avvicinare le imprese a fonti di capitale diversificate, attraverso un set di soluzioni di funding che semplificano il ricorso a risorse finanziarie e avvicinano le aziende ai mercati dei capitali sia pubblici sia privati. Certo, tra queste soluzioni, c’è anche la quotazione in Borsa. Le aziende che entrano in Elite si possono dividere in linea di massima in due categorie: ci sono quelle che vogliono accedere al capitale nel breve termine e quelle che invece lo vogliono fare con un orizzonte temporale a medio e lungo termine. Sono quelle aziende che intraprendono un percorso di avvicinamento all’obiettivo volto a colmare nel frattempo eventuali gap. Le imprese che mirano a individuare la strategia migliore per i propri piani di crescita, per poi comprendere come finanziarla”.
Tra gli strumenti a cui ricorrere il basket bond ha svolto spesso un ruolo fondamentale: “È il primo passo di molte aziende verso l’utilizzo della finanza complementare a quella bancaria. Il nostro ruolo è stato quello di immaginare il prodotto e raccontare agli imprenditori quali sono i benefici, che non sono solo economico-finanziari. Devono infatti essere tenuti in considerazione anche il posizionamento dell’azienda, la crescita culturale e l’avvio di relazioni con degli investitori nuovi”.
Più di 2mila società e 40 settori nell’ecosistema Elite
Dal 2012 ad oggi sono state più di 2.250 le società che sono entrate all’interno di Elite. Ad essere rappresentati ben 40 settori, ad eccezione di real estate e finanza pura. Il focus è logicamente su manifatturiero, beni e servizi di consumo. Il 60% delle aziende ha una dimensione, in termini di fatturato, che si aggira tra i 10 e i 100 milioni. Di queste imprese circa l’85% sono aziende familiari. Gli aspetti legati all’organizzazione, ai processi di delega e alla governance hanno quindi una maggiore rilevanza in questi casi. Spesso ci si trova di fronte a una leadership di solito matura che si trova a dover passare il testimone alle nuove generazioni.
Azienda familiare? “Un valore aggiunto”
“Ritengo che la struttura familiare delle aziende possa essere un grande valore, ma bisogna evitare che diventi un limite. Il modello da seguire non dev’essere un’azienda con un uomo solo al comando, ma puntare a un cda dove la diversità di età e di competenze possono diventare anch’esse uno strumento per crescere”. Il numero di aziende che si rivolgono a Elite di anno in anno è in costante crescita. “Nei primi mesi del 2024 sono state oltre 80 le società che sono entrate all’interno di Elite. Aziende che da una parte si interrogano su come crescere in modo più incisivo e dall’altra si interrogano su come affrontare e gestire il cambiamento”.
Per supportare le piccole e medie imprese, Elite è sbarcata in Puglia con il primo hub regionale. Un’ulteriore occasione per la società della galassia Euronext di accompagnare le Pmi nel mercato dei capitali. “L’obiettivo è quello di avvicinarsi sempre di più ai territori nei quali le imprese hanno le proprie radici, tenendo conto che siamo riusciti ad attrarre nel nostro ecosistema aziende da ogni parte d’Italia. Questo è un modo per favorire i processi di cambiamento e al tempo stesso rendere più accessibile la comprensione di tutti gli strumenti della finanza”, conclude Testi.
L’articolo Strumenti di finanza e cultura d’impresa: così Elite avvicina le aziende al mercato dei capitali è tratto da Forbes Italia.