Non chiederemo nuovi sacrifici agli italiani: questo governo non intende alzare le tasse. La presidente del consiglio Giorgia Meloni scende personalmente in campo per fare chiarezza. Prima l’annunciato riallineamento delle accise, poi la revisione dei valori catastali per chi ha usufruito dei bonus edilizi, hanno alimentato troppe polemiche, cavalcate a gran voce da tutte le opposizioni. Nel giorno in cui il Parlamento dà il disco verde al Piano strutturale di Bilancio da inviare all’Europa, la premier torna sui social per rassicurare direttamente gli italiani.
“Leggo dichiarazioni fantasiose secondo cui il governo vorrebbe aumentare le tasse: è falso”, mette in chiaro. “Questo lo facevano i governi di sinistra, noi le tasse le abbassiamo”, contrattacca la leader di FdI. E rassicura: “Nonostante dall’opposizione alcuni vorrebbero, ad esempio, l’introduzione di patrimoniali, di ulteriori imposte, noi resteremo fedeli al nostro impegno, che è lavorare per una manovra che rilanci l’economia”, senza chiedere agli italiani “nuovi sacrifici”.
I sacrifici li aveva evocati qualche giorno fa (precisando poi che lo sforzo sarebbe stato chiesto alle grandi imprese) il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, oggi in aula a Montecitorio per il voto sul Psb. Camera e Senato approvano a distanza di poche ore la risoluzione della maggioranza (rispettivamente con 183 e 95 sì), che impegna il governo a garantire in manovra 4 priorità: cuneo e Irpef strutturali, famiglie, contratti della Pa e fondi per la spesa sanitaria. Giorgetti rivendica le scelte del governo. Quando di fronte al fardello del debito “ripeto come un mantra ‘prudenza, responsabilità e cautela’”, non sono un disco rotto: “Voglio costruire una credibilità”, che – puntualizza – ci ha permesso di “abbassare lo spread di 100 punti base”.
L’avanzo primario è un obiettivo “morale” prima che politico, rivendica il ministro. E ricordando la correlazione tra crescita e demografia (in un paese che decresce non puoi immaginare un Pil al 3, 4 o 5%), osserva come stiamo diventando una “società signorile di massa”, in cui cresce il Pil pro-capite ma non quello aggregato dell’Italia. Il Psb non convince le opposizioni, che profetizzano tagli e austerità. Il Pd parla di “documento fuffa”, senza obiettivi, senza visione e questo verrà ricordato come il governo delle tasse. E la leader dem Elly Schlein va direttamente all’attacco della premier sulle accise: “Spieghi ora al Paese questa nuova tassa Meloni. Anche oggi l’abbiamo vista in video mentire a viso aperto al Paese”.
Il Pd lancia un vero e proprio ‘social bombing’, postando l’intervento di Schlein in aula e l’hashtag #TassaMeloni, con diversi esponenti dem di spicco a prendere posizione in rete. Dal M5s, che ribattezza il Psb “piano sacrificale di bilancio”, va all’attacco anche Giuseppe Conte: “Sulle tasse Meloni ha una bella faccia tosta”. Per Avs si chiedono sacrifici a quelli di sempre; il piano penalizza il ceto medio, dice IV; contraddice gli slogan del centrodestra, commenta Azione.
La maggioranza rivendica la “disciplina”, il “coraggio” e l’ “ambizione” del piano e fa quadrato sul tema della casa minimizzando la portata dell’intervento. L’annunciata revisione dei valori catastali per chi ha usufruito dei bonus edilizi non sarà niente di sconvolgente: è un’azione di equità, dice il responsabile economia di FdI Marco Osnato prospettando una norma in manovra. “Nessuno prospetta alcuna tassa sulla casa”, che per il centrodestra “è sacra”, rassicura il sottosegretario all’Economia Federico Freni: si tratta solo di “garantire l’interoperabilità delle banche dati”, “nulla di più, nulla di meno”. E anche l’Anci approva la mossa del governo: la decisione sulle rendite è “sacrosanta”, e comunque è già prevista dall’ultima legge di bilancio.
La Lega affronta il tema del catasto nel proprio consiglio federale e ribadisce che sulla casa non ci sarà “nessuna stangata”. Più cauta Forza Italia: “Casa e famiglia sono state già abbastanza colpite, valuteremo con attenzione”, afferma Maurizio Casasco, responsabile Economia degli azzurri, con il leader Antonio Tajani che sottolinea la contrarietà a qualsiasi nuova tassa sul mattone. Sulle accise arrivano invece rassicurazioni per gli autotrasportatori: hanno una disciplina specifica, chiarisce Giorgetti, e quindi non sono interessati dall’allineamento.
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