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Volkswagen ha posticipato alla fine del 2030 il suo progetto Trinity di auto elettriche di nuova generazione, nell’ambito di una riorganizzazione dei piani dovuta alla debolezza della domanda di auto a batteria e alla necessità di tagliare i costi. Il primo costruttore automobilistico europeo avrebbe dovuto lanciare la nuova ID.4 e successivamente un suv elettrico a grande autonomia, utilizzando la SSP (Scalable Systems Platform), una piattaforma unica per le auto elettriche del gruppo, in arrivo nel 2028. Originariamente atteso al lancio di un veicolo nel 2026, in competizione con Tesla, il progetto Trinity è stato ritardato dal ceo Oliver Blume, che lo ha ereditato dell’ex ceo Herbert Diess, anche a causa di problemi nello sviluppo del software attribuiti alla controllata Cariad. Non a caso l’Audi Q6 e-tron e la Porsche Macan elettrica sono state lanciate nel 2024 con un ritardo di quasi tre anni. Trinity è uno dei numerosi progetti creati sotto Diess e rivoluzionati da Blume.
Per colmare la lacuna, la casa automobilistica ha creato una nuova versione della piattaforma MEB già esistente, grazie alla quale prevede di lanciare una nuova ID.4 nel 2026. In un documento interno presentato al consiglio di amministrazione i manager hanno ritenuto, quindi, che non fosse più necessario rilasciare subito un’altra auto di grandi dimensioni sulla piattaforma SSP e hanno quindi posticipato il rilascio di un’ulteriore ID.4 e del suv all’inizio degli anni 2030, secondo una fonte interna anonima.
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L’uscita di una Golf compatta elettrica (nome provvisorio ID.Golf) sulla nuova piattaforma unica del gruppo è invece programmata per la fine del 2029. Dovrebbe essere il primo modello SSP del marchio che dà il nome al gruppo.
Reuters non è stata in grado di verificare in modo indipendente il documento e un portavoce di Volkswagen ha rifiutato di commentare i piani interni.
L’azienda ha dichiarato, in occasione della recente conferenza sui risultati finanziari, che avrebbe dovuto effettuare tagli significativi ai costi e ridurre la capacità di produzione per rivitalizzare i margini. Volkswagen ha registrato un calo del 2,4% dell’utile operativo (Ebit) del secondo trimestre a 5,4 miliardi (da 5,6), mentre continua a tagliare i costi e a rimodulare la propria gamma di modelli. Come molti altri protagonisti del settore, Vw deve fare fronte a una domanda di veicoli elettrici più debole del previsto.