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Dal Campidoglio arriva il primo disco verde alla proposta di aggiudicazione della costruzione del nuovo termovalorizzatore ad Acea Ambiente, capofila di un raggruppamento temporaneo d’impresa che comprende anche Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori, Suez Italy e Rmb. L’unica offerta sul tavolo, arrivata a maggio, ha passato il vaglio della commissione nominata dall’amministrazione capitolina per la valutazione degli aspetti economico-finanziari e di quelli tecnici, che ha depositato la sua relazione.
«La proposta, recita una nota del Campidoglio, è stata trasmessa al Responsabile unico del procedimento, che avvierà immediatamente le verifiche e le procedure relative alle autorizzazioni. Allo stesso tempo avverrà la selezione della società che sarà incaricata della verifica in corso d’opera del progetto d’impianto». L’aggiudicazione formale avverrà dunque dopo la verifica in corso d’opera e l’approvazione del progetto esecutivo, per far sorgere in tempi record il nuovo impianto a Santa Palomba, alle porte della Capitale e al confine con Pomezia, con una concessione di 33 anni e 5 mesi.
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L’impianto gestirà 600mila tonnellate di indifferenziata
Il valore dell’investimento è confermato a 946,1 milioni, di cui 820 destinati ai lavori. Il termovalorizzatore sarà dotato di due forni, ciascuno dalla capacità di 300mila tonnellate di rifiuti indifferenziati l’anno: in tutto, dunque, viaggeranno verso Santa Palomba 600mila tonnellate di immondizia. Non esauriscono il totale: a Roma si producono ogni anno circa 1,6 milioni di rifiuti (più della somma di quelli prodotti da Milano, Napoli e Firenze), di cui quasi la metà viene riciclato. Il resto (850mila tonnellate) rimane non differenziato e a questa quantità va aggiunto lo scarto del riciclo, che pesa per almeno il 40% della differenziata.
Obiettivo 2026
L’obiettivo del Campidoglio, in prospettiva, è duplice: ridurre progressivamente l’indifferenziato da smaltire, migliorando le percentuali di differenziata per portarla al 65% entro il 2030 e, soprattutto, rendere la Capitale sempre meno dipendente dagli impianti esterni di smaltimento e sempre più autonoma nella chiusura del ciclo dei rifiuti. In questo senso, il rapporto concessorio con Acea, che già gestisce il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, è considerato un punto a favore. Adesso il nodo è il cronoprogramma: l’auspicio del sindaco Roberto Gualtieri è quello di «correre», cominciando i lavori al più presto, all’inizio del 2025. L’obiettivo è concluderli entro il 2026. Burocrazia e imprevisti permettendo.