Alberto Fujimori, soprannominato “El
Chino” anche se era di origine giapponese, ha governato il Perù
con il pugno di ferro tra il 1990 e il 2000.
Un decennio segnato da significative riforme economiche ma
anche da pratiche autoritarie che nel 2009 portarono alla sua
condanna a 25 anni di carcere per crimini contro l’umanità a
causa di due massacri di civili commessi da una squadra
dell’esercito durante la lotta contro i guerriglieri maoisti di
Sendero Luminoso degli anni Novanta.
Dopo aver scontato 16 anni di prigione, a dicembre era stato
scarcerato dalla Corte costituzionale peruviana “per motivi
umanitari”, nonostante l’opposizione della Corte interamericana
di giustizia.
Fujimori era ancora una figura significativa nella politica
peruviana e sua figlia Keiko Fujimori aveva annunciato a luglio
di volerlo candidare per il suo partito, Fuerza Popular, alle
elezioni presidenziali del 2026.
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