A settembre il prezzo dell’argento è salito oltre i 32 dollari l’oncia, il livello più alto dal 2013. I fattori alla base di questo forte aumento sono stati molteplici, spiega Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privee (UBP).
Metalli preziosi, non solo oro
In primo luogo, il taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, superiore alle aspettative, ha rappresentato uno sviluppo costruttivo per i metalli preziosi; le dichiarazioni successive della Fed hanno confermato che continuerà a ridurre i tassi di interesse, e questo è uno sviluppo favorevole per l’argento.
Fattore Cina
In secondo luogo, altre tra le principali banche centrali hanno ridotto i tassi d’interesse, il che è di nuovo molto positivo per l’argento. In terzo luogo, la Cina ha annunciato una serie di misure di stimolo che includono sostegni mirati al settore immobiliare e tassi di interesse più bassi”.
L’annuncio di misure di stimolo da parte della Cina “potrebbe cambiare le carte in tavola per l’argento, perché porterà a un aumento dei prezzi degli asset di rischio nei prossimi mesi”. La correlazione dell’argento con questo tipo di asset “è ben nota e le prospettive generalmente costruttive per l’oro rendono ora più evidente l’elevato beta dell’argento rispetto al metallo giallo.
Nuova corsa dell’argento
Il superamento della soglia dei 32 dollari per oncia è molto importante perché significa che l’argento è andato oltre i forti livelli di resistenza tecnica e ciò apre la possibilità di un rialzo verso livelli di almeno 34 dollari per oncia nel breve termine”. Nel lungo termine, “riteniamo che l’argento possa salire fino a livelli di circa 38 dollari per oncia, il che sarebbe coerente con le relazioni storiche tra oro e argento”.
In conclusione, “l’argento sta entrando in una fase di recupero rispetto all’oro e il contesto ampiamente favorevole dato dalla politica monetaria fa sì che il movimento al rialzo possa continuare a crescere”, conclude l’esperto.