Dalla vicenda di Sergio Ramelli,
18enne del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da militanti di
Avanguardia Operaia, “dovremmo trarre un concetto
importantissimo. Attenzione, stiamo prendendo una china che
assomiglia all’inizio di queste vicende”. Così il presidente del
Senato Ignazio La Russa, intervenendo alla presentazione del
libro ‘Il tempo delle chiavi’ di Nicola Rao, a Bookcity ha
parlato delle manifestazioni di ieri. “Lo dico a tutti
abbassiamo i toni”, “fermiamo qualsiasi piccola escalation – ha
concluso – prima che possa essere troppo tardi”.
“Oggi – ha aggiunto il presidente del Senato – ho visto le
foto delle manifestazioni di ieri e c’era un cartello con
scritto ‘pagherete tutto, pagherete caro’, che è un principio di
Lotta continua per indicare coloro che dovevano essere colpiti”.
“Abbassiamo i toni. Lo dico a tutti – ha aggiunto -,
abbassiamo i toni. Non dobbiamo arrivare al latte versato,
fermiamoci prima. Non criminalizziamo inutilmente chi non
c’entra, ma sappiamo che anche se dovessero essere una minoranza
tra quelli che manifestano, sono le avanguardie delle ‘chiavi'”.
“Non voglio fare la Cassandra – ha spiegato La Russa -, ma
questo libro ha una valenza doppia: da un lato quello di fare
verità del passato e dall’altro quello di mettere in guardia sul
futuro”. Il presidente del Senato ha poi voluto condividere il
ricordo di quando “nel 1968-69 passò un corteo di sinistra in
piazza san Babila e per la prima volta questi ragazzi avevano
dei bastoni in mano. La cosa ci scandalizzò perché la violenza
che c’era fino a quel momento era fatta di sberle. Cominciava
una escalation”. “Dai bastoni si passò alle chiavi inglesi e poi
alle pistole. Fermiamo qualsiasi piccola escalation – ha
concluso – prima che possa essere troppo tardi”.
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