(di Fausto Gasparroni)
Il Papa ricorda
all’Angelus la vicenda orribile dei sei ostaggi israeliani
trovati morti dall’esercito durante l’irruzione in un tunnel di
Hamas, vicino a Rafah. E, nel lanciare l’ennesimo appello per la
fine delle ostilità a Gaza, e non solo, esprime la sua vicinanza
a tutte le famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas dal 7
ottobre, dei quali chiede il rilascio.
“Penso a Hersh Goldberg-Polin, trovato morto a inizio
settembre, insieme ad altri cinque ostaggi, a Gaza – dice
Francesco -. Nel novembre dell’anno scorso, avevo incontrato la
madre, Rachel, che mi ha colpito per la sua umanità.
L’accompagno in questo momento”. “Prego per le vittime e
continuo ad essere vicino a tutte le famiglie degli ostaggi –
prosegue -. Cessi il conflitto in Palestina e Israele! Cessino
le violenze, cessino gli odi! Si rilascino gli ostaggi,
continuino i negoziati e si trovino soluzioni di pace”.
Il Pontefice invita a non dimenticare “le guerre che
insanguinano il mondo”. “Penso alla martoriata Ucraina, al
Myanmar, penso al Medio Oriente. Quante vittime innocenti! Penso
alle mamme che hanno perso figli in guerra. Quante giovani vite
stroncate!”, esclama ancora con dolore.
Venerdì scorso, nella conferenza stampa in aereo al ritorno
di Singapore, a proposito del conflitto a Gaza il Papa ha detto:
“alcune volte credo che una guerra è troppo, troppo. Mi scuso
nel dire questo – ha aggiunto -, ma non trovo
che si facciano i passi per fare la pace”. E come esempio delle
conseguenze ormai intollerabili di questa guerra cita appunto la
sorte dei sei ostaggi trovati uccisi, che ha suscitato forte
commozione non solo in Israele.
“Mio figlio Hersh Goldberg-Polin ha 23 anni, ama la musica,
ama girare il mondo. Il 7 ottobre era a un festival in Israele,
a cui è andato perché gli era stato venduto come momento di pace
e di connessione. Sono 230 giorni che è distante da noi”, aveva
detto la madre Rachel dal palco della convention democratica Usa
di Chicago, ad agosto. Hersh però non ce l’ha fatta: sarebbe
stato ucciso insieme con gli altri cinque poco prima che le
truppe israeliane li raggiungessero. La notizia è stata diffusa
l’1 settembre.
Sempre all’Angelus il Papa esprime la sua “vicinanza alle
popolazioni del Vietnam e del Myanmar, che soffrono a causa
delle inondazioni provocate da un violento tifone. Prego per i
defunti, per i feriti e gli sfollati. Dio sostenga quanti hanno
perso i loro cari e la loro casa, e benedica quanti stanno
portando aiuto”.
E dopo aver ricordato il sacerdote beatificato ieri a Città
del Messico, Moises Lira Serafin, sottolinea che “oggi in Italia
si celebra la Giornata dei malati di Sclerosi laterale
amiotrofica (Sla). Assicuro un ricordo nella preghiera per loro
e per i familiari; incoraggio il lavoro di ricerca su questa
patologia e le associazioni di volontariato”.
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