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Nel nuovo Patto di stabilità Ue «il pensiero lungo e il concetto di investimento non sono adeguatamente valutati» e «questo costringe gli Stati nazionali a fare valutazioni, inevitabilmente, di breve e corto respiro». Così il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti , parlando dal palco del Meeting di Rimini.
Giorgetti è intervenuto a una tavola rotonda dal titolo “Il primo capitale dell’impresa è la persona”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Elena Bonetti, deputata di Azione; Andrea Gnassi, deputato del Pd, Maurizio Lupi, presidente Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà; Marco Osnato, presidente VI Commissione Finanze Camera dei Deputati, FdI. L’incontro è stato introdotto da Giorgio Vittadini , presidente Fondazione per la Sussidiarietà.
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«Progetti Pnrr evocano pianificazione sovietica»
«Potrei riempirvi di titoli di piani e progetti che ricordano i piani quinquennali dell’Unione sovietica, scusate la battuta». Così il ministro dell’Economia, fra ironia e sarcasmo sulla parte del Pnrr relativa alla formazione. Giorgetti ha aggiunto che «abbiamo fatto un’enorme fatica» per estendere Industria 5.0 «rispetto ai diktat di Bruxelles».
«Il fattore umano, il capitale umano è il principale determinante di crescita e produttività», ha spiegato Giorgetti nel suo intervento. La politica ha un ruolo di primo piano nella definizione delle politiche per la valorizzazione di questo asset. Ma le regole europee non sempre aiutano. «Anche nella misura in cui la politica volesse avere il pensiero lungo – è il ragionamento del responsabile del Mef -, subentrano delle regole, magari decise a livello europeo, come le ultime del Patto di stabilità e crescita rinnovato, in cui il concetto di investimento – cioè il pensiero lungo – non è adeguatamente valutato e quindi costringe gli Stati nazionali, nelle decisioni di politica e di bilancio, a fare valutazioni inevitabilmente di breve e corto respiro».
Il ministro: «L’imprenditore è il fattore determinante dello sviluppo»
Lo stato di salute dell’economia italiana, la sua capacità di crescere e acquisire maggiore competitività, passa anche dalla formazione della forza lavoro e del capitale umano. Ma, ha sottolineato Giorgetti, va comunque ricordato che «il primo capitalista dell’impresa è l’imprenditore. L’imprenditore è il fattore determinante dello sviluppo. Continua a essere la scintilla dell’imprenditore quella che alimenta l’economia e deve essere compreso da tutti».