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“Che il Pnrr sia fatto di interventi sovietici mi pare una battuta, del resto conosco bene il Ministro Giorgetti e le sue battute”. Così il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni , a margine del Meeting di Rimini, risponde a chi gli chiede cosa pensi delle affermazioni di oggi del ministro dell’Economia, secondo il quale i progetti di formazione contenuto nel Piano di Ripresa e Resilienza ricordano i piani quinquennali dell’Unione sovietica. Si tratta, spiega Gentiloni, di “una cosa molto importante per l’Italia, sono 190 miliardi di euro bond; è stato l’attraversamento del Rubicone da parte dell’Unione europea. E sapete che l’Italia ne è il principale beneficiario”. Poi, osserva, “certo, se non riuscissimo a spendere questi quattrini, ad attuare questi investimenti, allora ci sarebbe un problema di burocrazia, ma da parte nostra, non da parte di chi ha immaginato i progetti cioè i governi italiani e chi li ha autorizzati cioè la Commissione europea”. E “quanto a me – conclude – io ho due o tre mesi ancora di conclusione del mandato europeo; fatemi fare il commissario europeo. Del resto parleremo quando si esauriranno questi due o tre mesi”.
Patto Ue dà impulso a lavorare sul medio-lungo periodo
“Io penso che il nuovo patto di stabilità abbia in realtà l’impulso a lavorare sul medio e lungo periodo: parliamo di un piano pluriennale di 4 o addirittura 7 anni che i diversi Paesi devono presentare alla Commissione nelle prossime settimane, cioè adesso. Quindi penso che sia una prospettiva di lungo periodo”. Lo ha detto, il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, in un punto stampa al Meeting. “La collaborazione con il ministro Giorgetti è sempre stata ottima. Posso dire che abbiamo lavorato insieme molto bene e che Giorgetti ha avuto un ruolo importante nella definizione del nuovo patto di stabilità, rappresentando l’Italia e sostenendo il nuovo patto di stabilità a nome dell’Italia”.
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Bene la crescita ma Italia è esposta su debito
Negli ultimi periodi, “l’Italia ha avuto dei buoni livelli di crescita, non mi metterei a fare grandi elucubrazioni sulla differenza tra la crescita in Italia e la crescita in Francia, perché sono veramente molto simili, una cosa è certa e cioè noi abbiamo in particolare più di altri Paesi da tenere insieme la necessità di spingere la crescita e la necessità di controllare il debito pubblico”. Lo ha detto, il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, in un punto stampa al Meeting. “Quindi – osserva – se c’è un punto su cui l’Italia è particolarmente esposta è quello di un debito pubblico che dopo quello greco è il più alto dell’Unione Europea e a differenza di quello greco non ha ancora imboccato come deve imboccare nei prossimi dieci anni una via sicura di graduale riduzione”.
Per fare l’eurobond è servita una pandemia
“Gli eurobond, di cui si parlava un po’ col sorriso sulle labbra da 20 anni, noi li abbiamo fatti, certo c’è voluta una pandemia. Non so in che misura si riuscirà a fare passi avanti senza queste crisi”: lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, al meeting di Rimini. Per Gentiloni il tema che deve affrontare la prossima Commissione Ue è “come essere altrettanto ambiziosi di come siamo stati negli ultimi 5 anni”, nei quali l’Ue ha dato “risposte forti” alle crisi, ad esempio dimostrando una “straordinaria” unità europea nella guerra in Ucraina. Il paradosso, per Gentiloni, è che i buoni risultati degli ultimi anni “hanno acceso un riflettore sull’Ue” e ora ci si chiede dove sia l’Europa su Gaza, perché non riesca a promuovere la crescita economica con misure comuni, perché si stia fermando sulla lotta al cambiamento climatico o sulla difesa dei diritti.
Molto importante presidente Fed su taglio tassi
“E’ molto importante il modo in cui” il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell “ha aperto il meeting di Jackson Hole stamattina. Ha detto che è arrivato il momento di aggiustare la politica monetaria” statunitense, “non si è sbilanciato sul come e sul quando però è chiaro che quando il presidente della Fed da chiaramente un segnale che va nella direzione del taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti e cioè in una economia che, tutto sommato, ha dei livelli di crescita molto significativi e si decide che è il momento di cambiare politica monetaria, vuol dire che la sfida della lotta all’inflazione in buona parte del mondo è stata di fatto vinta”. Lo ha detto, il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, in un punto stampa al Meeting. Questo, osserva, “non vuol dire che siamo arrivati all’obiettivo del 2%, ma vuol dire che realisticamente, come nelle nostre previsioni, ci arriveremo tra un anno o giù di lì”.