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La Procura di Parigi ha confermato di aver avviato un’indagine preliminare su presunti finanziamenti illeciti della campagna elettorale di Marine Le Pen, leader del Rassemblement National (RN), per le presidenziali del 2022, perse contro Emmanuel Macron.
L’indagine, aperta il 2 luglio, fa seguito a un rapporto del 2023 della Commissione nazionale per i conti delle campagne elettorali e il finanziamento politico (CNCCFP), che esamina le spese e i finanziamenti elettorali dei candidati. Più nel dettaglio, verranno esaminate le accuse di appropriazione indebita, falsificazione, frode e l’accettazione di un prestito da parte di un candidato in campagna elettorale.
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Le Pen e il suo partito in precedenza avevano negato di aver commesso illeciti nel finanziamento della campagna elettorale 2022, nella quale la leader del partito di estrema destra aveva investito circa 11,5 milioni di euro.
Già nella campagna del 2017, le spese di Le Pen erano risultate in alcune voci irregolari. Lo scorso giugno, la Cassazione ha definitivamente convalidato la condanna del Rassemblement National (RN) per le fatture gonfiate per i kit della campagna elettorale utilizzati dai candidati dell’estrema destra nelle elezioni legislative del 2012 e rimborsate dallo stato. Sempre Marine Le Pen è in attesa di giudizio, con altre 24 persone e il RN, nel processo che la vedrà accusata dal 30 settembre per appropriazione indebita di fondi europei, nel caso della remunerazione di assistenti di eurodeputati fra il 2004 e il 2016.
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