Tutte le opposizioni hanno deciso di abbandonare i lavori della Commissione Giustizia del Senato che sta esaminando il decreto carceri per protesta contro il governo che “non solo ha presentato insieme ai relatori altri 14 emendamenti senza darci il tempo di esaminarli”, ma anche perché “ha dato parere negativo ad ogni nostra proposta di modifica” facendo venir meno “ogni volontà di vero confronto”.
“Come forze di opposizione abbiamo deciso di abbandonare i lavori della Commissione, di fronte ad un incredibile atteggiamento di Relatori e Governo che hanno rifiutato di prendere in considerazione tutti gli emendamenti presentati a un decreto vuoto, che non affronta in alcun modo la drammatica emergenza delle carceri, il dramma dei suicidi quotidiani, l’ intollerabile sovraffollamento, anche degli istituti minorili, la situazione dei bambini in carcere. Avevamo auspicato un confronto vero. Avevamo presentato proposte emendative che nascevano dalla realtà delle carceri, dalle audizioni con i Garanti, i magistrati di sorveglianza, gli esperti che vivono ogni giorno la realtà di un sistema spesso disumano, lontano dal l’articolo 27 della Costituzione. Relatori e Governo si sono chiusi in un atteggiamento chiudendo gli occhi, mostrando nessun rispetto non solo e non tanto per le opposizioni, ma per la realtà quotidiana di persone che vivono in quelle condizioni”, spiegano le opposizioni un una nota e in una serie di dichiarazioni rilasciate fuori della Commissione.
Con l’abbandono dei lavori della Commissione Giustizia da parte dei senatori delle opposizioni, tutti i loro emendamenti presentati al decreto carceri sono stati considerati decaduti, mentre sono passati i 14 del governo. I 6 rimasti di FI a prima firma del capogruppo in Commissione Pierantonio Zanettin sono stati accantonati. La Commissione tornerà a riunirsi domani alle 9.30.
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