“Mi auguro che i dazi non vengano
applicati perché la Cina è per il nostro settore
lattiero-caseario un mercato interessante e in evoluzione, ma
ritengo che alla fine non ci saranno. Sarebbe invece
preoccupante se li applicassero gli Usa e il Giappone, che sono
per noi mercati consolidati”. È il commento sui possibili dazi
cinesi sui formaggi Ue di Renato Romanzin, direttore del
Consorzio per la tutela del formaggio Montasio, che raggruppa 48
produttori tra Friuli Venezia Giulia e Veneto orientale, con un
fatturato al consumo di circa 65 milioni di euro e una
produzione di 782.000 forme l’anno, vantando un formaggio
“storico” tra i primi d’Italia, che l’anno scorso ha celebrato i
suoi 250 anni.
“A livello Ue – ha aggiunto Romanzin – sono l’Irlanda e la
Germania, con le sue polveri di latte, i principali esportatori
verso la Cina che per il nostro Paese resta un mercato in
evoluzione, ancorché piuttosto promettente in quanto la
popolazione cinese con l’aumento dei redditi guarda con
crescente interesse alla qualità del prodotto alimentare made in
Italy”.
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