3′ di lettura
Aveva detto che si sarebbe preso ventiquattr’ore di tempo per decidere. Gli è bastato dormirci su. Il sindaco di Genova Marco Bucci ha detto sì alla proposta di candidatura alla regionali in Liguria che gli è arrivata dai leader del centrodestra e dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni. L’annuncio ufficiale è arrivato con una nota congiunta della premier Giorgia Meloni, di Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.
L’ascesa politica
Marco Bucci, classe 1959, velista, manager, testardo e orgogliosamente genovese è sindaco dal giugno 2017 dopo aver compiuto l’impresa di strappare la città “rossa” agli avversari. Sembrava impossibile, ma andò in porto anche grazie ai voti della sinistra delusa. Cinque anni dopo la riconferma, cosa mai successa a un candidato del centrodestra nella città dei “camalli”, di tanti operai e pensionati. Con la soddisfazione niente affatto trascurabile di vedere le proprie due liste con quasi il 24% dei voti e 11 consiglieri in Sala Rossa, contro 4 di Fratelli d’Italia, 4 della lista del presidente Giovanni Toti, 3 della Lega, uno di Forza Italia e uno dell’Udc.
Loading…
Al vertice di multinazionali
Diplomato al liceo classico D’Oria e laureato in Farmacia e Chimica farmaceutica all’Università di Genova, Bucci è rientrato dagli Usa dopo diversi anni alla guida di aziende multinazionali come Eastman Kodak Company, la svizzera Sgs e Carestream (società di cui riuscì a portare una divisione proprio a Genova). Nel 2015 è stato chiamato dal presidente Toti e dall’ allora assessore Rixi alla guida della partecipata Liguria Digitale. L’incarico dura fino a quando lo candidano a sindaco. Piace subito anche a Salvini e, da semi-sconosciuto, in un paio di mesi sbaraglia l’ex assessore del Pd Gianni Crivello.
Sposato con Laura, due figli
Sposato con Laura, titolare di una storica pasticceria genovese, padre di Matteo e Francesca, è stato boy-scout ed è cattolico praticante. Alla guida della città ha riportato al successo la rassegna Euroflora ed è finito sui media internazionali per avere invitato la regina Elisabetta a versare gli arretrati per l’ “affitto” della croce di San Giorgio – il vessillo simbolo della città di Genova – sulla bandiera dell’Inghilterra.
Sei anni dopo ponte Morandi
Sono passati sei anni dal crollo di ponte Morandi, avvenuto la mattina del 14 agosto 2018 alle 11.36. Una data che Genova non potrà dimenticare mai: per quelle 43 vittime, per gli sfollati, per due quartieri distrutti ma anche perché ha portato a galla il problema delle manutenzioni delle infrastrutture. Ma anche una storia di rapida ed efficace ricostruzione. Il 28 agosto dello stesso anno l’architetto Renzo Piano consegna in Regione il plastico del nuovo viadotto, un “regalo” alla città. Il 28 settembre in Gazzetta ufficiale viene pubblicato il cosiddetto Decreto Genova che conferisce amplissimi poteri al commissario per la ricostruzione e stanzia fondi. Il 4 ottobre: il sindaco Marco Bucci viene nominato commissario alla ricostruzione del Viadotto sul Polcevera. Fino al 3 agosto 2020, quando nel pomeriggio il presidente della Repubblica Mattarella partecipa con il premier Conte e vari ministri all’inaugurazione del viadotto Genova-San Giorgio che aprirà al traffico il giorno dopo.