Il governo di Cuba, alle prese con una crisi finanziaria ed economica senza precedenti, ha fatto dietrofront sulla politica di incentivi fiscali allo sviluppo delle piccole attività private con l’obiettivo di incrementare le entrate tributarie.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei decreti di “aggiornamento della disciplina per gli attori economici non statali”, tra cui le micro, piccole e medie imprese, le cooperative non agricole e i lavoratori autonomi, viene ratificata infatti “l’eliminazione del regime fiscale semplificato per il pagamento delle imposte, che generalizza un unico regime fiscale generale applicabile a tutti gli attori economici non statali”.
La nuova normativa, segnala il portale ’14 y medio’ della oppositrice Yoani Sánchez, “abroga tutte le precedenti disposizioni in materia di società private dal 2012 all’anno scorso e rafforza il controllo fiscale sugli imprenditori”.
Il portale ufficiale Cubadebate sottolinea invece che l’iniziativa del governo è “giustificata dall’alto livello di evasione fiscale da parte degli imprenditori”.
Approfittando dell’allentamento delle restrizioni, dal 2021 sono state aperte a Cuba circa 10.200 nuove imprese private che rappresentano attualmente circa il 15% del prodotto interno lordo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA