“300 miliardi di dollari sono stati cancellati dalla capitalizzazione del mercato delle criptovalute. Il Bitcoin ha subito un calo del 10% nella giornata di oggi ed attualmente scambiato a 52.500 dollari.
Criptoasset in difficoltà, segnali di ipervenduto
Ethereum è sceso del 14% e attualmente scambiato a 2.300 dollari, il prezzo più basso da gennaio di quest’anno. Il calo di Ethereum è stato aggravato dal trasferimento di 17.576 Ethereum (46,78 milioni di dollari) da parte di Jump Crypto nelle ultime 24 ore agli exchange centralizzati, segnali di potenziali vendite”. Così Simon Peters, crypto markets analyst di eToro, sull’andamento negativo del mercato delle criptovalute.
“I continui timori per il rimborso dei creditori da parte della defunta borsa Mt.Gox e l’intenzione di Jump Crypto di liquidare centinaia di milioni di dollari di posizioni in criptovalute, in particolare in Ethereum, spiega l’esperto – hanno aggravato il sell-off dei mercati delle criptovalute”.
Pronti al rimbalzo?
Gli indicatori tecnici, tuttavia, mostrano ora un ipervenduto, così come l’indice Crypto fear and Greed che lampeggia “Fear” (paura), che di solito è un segno di bottoming del prezzo, quindi “è possibile che si assista a un rimbalzo da qui ai prossimi giorni, ma per quanto riguarda l’altezza di tale rimbalzo dobbiamo aspettare e vedere”.
Criptovalute, in Italia cresce fortemente diffusione
Intanto, nei giorni scorsi il vice capo del Dipartimento Circolazione monetaria e pagamenti della Banca d’Italia, Massimo Doria, nel corso di un’audizione alla Commissione finanze del Senato, ha sottolineanto che in Italia cresce fortemente la diffusione di criptovalute che sono detenute da 1,3 milioni di persone per un controvalore di 2,7 miliardi di euro.
“Nel 2022 da un’indagine effettuata dall’Eurosistema risultava che solo il 4% degli intervistati deteneva criptoattività – ha detto – secondo la stessa indagine in Italia la quota di possessori era invece al 2%, invariata rispetto al 2019 e la più bassa nei paesi dell’area”.
“Alla fine di giugno il complesso delle criptoattività aveva raggiunto una capitalizzazione di mercato di 2,2-2,5 trilioni di dollari”, ha riferito ancora Doria. “Di questo importo – ha aggiunto – il 93% è la quota di criptoattività non garantite, come il bitcoin, guidate soprattutto da finalità speculative e che comportano rischi molto elevati con ampie e repentine oscillazione di valore”. Si tratta di attività gestite con procedure “opache” ha sottolinwato “spesso usate per finalità illecite, per dissimulare l’origine fondi e con limitata tracciabilità”.