“La mia firma e quella della mia famiglia non mancherà”. C’è anche la sottoscrizione di Julio Velasco, allenatore della nazionale femminile di pallavolo vincitrice dell’oro olimpico, tra quelle a sostegno del referendum sulla cittadinanza.
Proprio dalla sua squadra con giocatrici simbolo come Paola Egonu e Myriam Sylla (che, ricorda il ct in un’intervista al Corsera, “sono diventate italiane prima di compiere 18 anni, quando lo sono diventati i loro genitori, altrimenti non avrebbero potuto potuto giocare in Nazionale”), è ripartito quest’estate il dibattito sulla riforma delle legge 91 del ’92.
Partiti e associazioni si sono mossi, in Parlamento e non solo, e +Europa ha messo a punto un referendum che chiede di ridurre da 10 a 5 gli anni di permanenza di soggiorno legale continuativo nel Paese per i maggiorenni per poter diventare cittadini italiani. E ora è corsa contro il tempo per raccogliere le 500mila firme necessarie entro il 30 settembre, come previsto dalla legge. “L’obiettivo è difficile – sottolinea il segretario di +Europa Riccardo Magi che ha denunciato come la piattaforma online per la raccolta delle sottoscrizioni sia andata in tilt nella notte per il boom di accessi – ma è a portata di mano per una riforma della legge sulla cittadinanza che farebbe fare un passo avanti al nostro Paese. Serve uno sforzo ulteriore da parte di tutti per raggiungere questo risultato”.
Superate finora le 100mila firme con una impennata, raccontano da +Europa, anche grazie a sostenitori d’eccellenza come Velasco, appunto. Ma anche don Luigi Ciotti, Roberto Saviano, il professor Alessandro Barbero, la cantante Levante, il regista Matteo Garrone, l’attore Andrea Pennacchi. Qualche giorno fa è arrivata anche quella della segretaria Dem Elly Schlein, anche dopo un incontro al Nazareno con associazioni di italiani di seconda generazione. E ad aver sottoscritto sono anche una serie di sindaci Dem, come Roberto Gualtieri, Stefano Lo Russo, Matteo Lepore, Sara Funaro. Nel frattempo il Pd porterà in Aula alla Camera martedì la propria mozione in materia.
“E’ un documento – sottolinea la deputata Dem Oudad Bakkali – che rappresenta la nostra idea di riforma: ampia, avanzata, organica e che quindi non si ferma alla polarizzazione tra gli Ius soli, Ius Scholae e naturalizzazione ma che tiene insieme tutti gli Ius”.
Intanto Forza Italia ha fatto sapere da tempo di star lavorando a una propria proposta da depositare in Parlamento. Ma nel frattempo ha votato contro gli emendamenti riguardanti lo Ius scholae presentati da Azione al ddl sicurezza. Piuttosto scontato anche il voto contrario degli azzurri sulla mozione che si esaminerà martedì. E contraria a modifiche all’attuale legge è il resto della maggioranza, a partire dalla Lega.
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