Oltre la metà dei cileni
maggiorenni a tre settimane dal voto municipale è indeciso per
chi votare, mentre solo il 3% degli aventi diritto dichiara di
aver fiducia nei partiti politici, ultimi nella piramide
rovesciata che vede al primo posto, con il 59% delle preferenze,
la polizia. E sono in aumento i votanti per cui un regime
democratico o uno autoritario “fa poi lo stesso”.
Sono questi i risultati di un’inchiesta pubblicata dal Centro
di studi pubblici (Cep) condotta tra il 2 agosto e il 12
settembre scorsi su un campione di 1.482 persone con più di 18
anni, intervistate nelle loro case in 127 comunità del Paese
sudamericano.
Non é un segreto che i cittadini maggiorenni del Cile vantino
una consolidata disaffezione ai comizi elettorali e che i loro
partiti soffrano di una profonda crisi di rappresentatività: le
ultime elezioni presidenziali del 2021 (con voto volontario)
hanno fatto registrare un astensionismo del 53%.
Ma il dato risveglia preoccupazione se avvicinato alle
percentuali di coloro che dicono di preferire la democrazia (in
calo del 7% in poco più di un anno), rispetto a coloro che
provano indifferenza di fronte alla possibilità di essere
governati da un regime democratico o da una dittatura (in
aumento del 6% nello stesso periodo di tempo).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA