“La prossima legge di bilancio inaugurerà una lunga stagione di rigore e tagli alla sanità, a istruzione e ricerca, alla previdenza, ai contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici, agli enti locali, agli investimenti”. Così la Cgil, dopo l’Assemblea generale, avvertendo che “tutto ciò non è una prospettiva inevitabile, ma il risultato di una precisa scelta politica: quella di non toccare extraprofitti, profitti, rendite finanziare e immobiliari, grandi patrimoni, evasione fiscale e contributiva”.
L’Assemblea ha quindi deciso di dare il via alla mobilitazione della Cgil fino a un’eventuale proclamazione dello sciopero generale
Abbiamo ragionato sui contenuti di questo piano strutturale di bilancio che il governo dopo il passaggio deve mandare in Europa. Sappiamo che saranno operate correzioni al rapporto deficit-pil con un taglio di mezzo punto l’anno per sette anni nella prospettiva di recuperare dai 12 ai 13 miliardi di euro l’anno: abbiamo rappresentato al Pd che la nostra posizione in rapporto con il governo è che non si deve assolutamente toccare la spesa sociale: parliamo di lavoro, parliamo di previdenza, parliamo di sanità, parliamo di famiglie, parliamo di sostegno alla contrattazione”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, dopo un incontro con la leader del Pd, Elly Schlein.
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