Sono 832.500 le imprese del
settore edile che per ottenere la patente a crediti attendono la
circolare esplicativa dell’Ispettorato Nazionale del lavoro e la
relativa piattaforma digitale prima della scadenza del primo
ottobre, come previsto dal decreto attuativo messo a punto dal
ministero del Lavoro.
Lo spiega l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui
“l’intento del legislatore è quello di prevenire e contrastare
il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle
costruzioni. Obiettivi condivisibili che, purtroppo, si stanno
scontrando con la spaventosa inefficienza della burocrazia
ministeriale”. “Infatti si denuncia – sono più di 4 mesi e mezzo
che la normativa è stata approvata definitivamente, ma a 10
giorni dall’entrata in vigore della patente a crediti solo ieri
il tanto atteso decreto attuativo del ministero del Lavoro,
presentato alle parti sociali il 23 luglio scorso, è stato
pubblicato in Gazzetta Ufficiale”.
Tra le 832.500 attività interessate a richiedere la patente a
crediti, oltre 320mila (quasi il 40%), sono costituite da
artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti.
Del totale, il 54,9% sono imprese individuali (457mila), il
32,9% società di capitali (circa 274mila) e il 9,3% società di
persone (poco più di 77.300). La regione che ne conta di più è
la Lombardia: tra edili, elettricisti, termoidraulici, fabbri,
serramentisti, l’ammontare complessivo è di 144mila attività.
Seguono il Lazio con 83.500 imprese e la Campania con 77mila.
Tra gennaio e luglio il numero totale dei decessi nel settore
edile ha interessato 577 persone, 18 in più rispetto allo stesso
periodo dell’anno scorso.
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