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Il sindaco di Bari Vito Leccese ha revocato la delega a Raffaele Diomede (M5s) quale assessore ai Controlli, alla Legalità, alla Trasparenza e all’Antimafia sociale. La decisione dopo la spaccatura interna al M5s, con i due consiglieri eletti del M5s che hanno contestato la nomina di un esterno in giunta. Il 17 agosto scorso un altro assessore, Carlotta Nonnis Marzano, si era dimesssa 24 ore dopo la nomina per alcuni suoi post social, uno in particolare contro il Papa. “Ho rimesso il mandato nelle mani del sindaco Leccese”, aveva scritto su Facebook Diomede.
Campo largo nel caos
Il campo largo ostinatamente cercato dal neo sindaco di Bari, Vito Leccese, si era dissolto già al primo Consiglio comunale. La riunione dell’assise si era chiusa senza l’elezione del presidente del Consiglio e del vice, e tra le polemiche sollevate da Pd e M5s. Il gruppo pentastellato, composto dai due consiglieri Antonello Delle Fontane e Italo Carelli, in Aula avevano annunciato di non far parte in maniera organica della maggioranza di centrosinistra, ma di volersi limitare a dare sostegno esterno valutando i singoli provvedimenti di volta in volta. Una decisione che era nell’aria da qualche giorno, da quando Leccese aveva nominato assessore, in quota M5s come indicato dal coordinatore provinciale Raimondo Innamorato, Raffaele Diomede, un tecnico esterno, anziché lo stesso Delle Fontane.
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“All’interno della nostra famiglia del Movimento 5Stelle Bari, qualcuno ha confuso il confronto con l’autoritarismo, ponendosi in antitesi sia con i principi fondanti del Movimento 5 Stelle, ma anche con quanto fortemente voluto dal presidente Conte in tema di meritocrazia e valorizzazione degli eletti”, avevano evidenziato i due consiglieri.
La replica di Innamorato non si era fatta attendere: “Siamo sorpresi e dispiaciuti delle dichiarazioni che devono ritenersi esclusivamente a titolo personale. Auspichiamo e suggeriamo responsabilità nell’azione del gruppo consiliare, la stessa che il presidente Conte si è assunto nei confronti dei cittadini baresi e che non può venir meno in virtù di fattispecie assai distanti dal benessere della comunità barese e di quella del Movimento”.
Mal di pancia anche nel Pd
Ma non è l’unico problema che il sindaco di Bari è chiamato a risolvere in queste ore per tenere unita la maggioranza: anche nel gruppo del Partito democratico ci sono mal di pancia che sono emersi quando Leccese ha chiesto il rinvio del voto per la scelta del presidente del Consiglio. Marco Bronzini, capogruppo Dem, ha lamentato la mancata condivisione della scelta e al momento del voto 10 consiglieri di maggioranza si sono astenuti per lanciare un messaggio al primo cittadino. Anche in questo caso, le frizioni nel Pd sono legate alla decisione del sindaco di indicare come presidente del Consiglio Romeo Ranieri, del gruppo Con, vicino al governatore Michele Emiliano , mentre i Dem rivendicavano lo scranno. Immediato l’attacco dell’opposizione: “La prima seduta del Consiglio comunale” di Bari “dell’era Leccese è stata degna di una sceneggiata da film tragicomico”, aveva accusato FdI.