“La letteratura è un atto di speranza con la capacità di ricordare la nostra umanità. Può dare una voce a chi non viene ascoltato. Qui a Francoforte sentiremo dibattiti sui libri in uno scambio democratico. Abbiamo bisogno di uno scambio ricco di prospettive”. Queste le parole di Juergen Boos, direttore della Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte, durante la cerimonia d’inaugurazione della 76esima edizione, nella Harmonie Hall del Congress Center.
“In un momento storico come quello attuale dominato dai conflitti e dalla crisi, ci si potrebbe chiedere quale sia lo scopo della lettura e quale il ruolo di una Fiera del Libro come questa – ha proseguito Boos -. Sherman Mushdin disse ‘quel che è speciale della letteratura è che non ha un uso preciso e non deve averlo. La letteratura può essere utile ma non deve esserlo per forza’. La letteratura attraversa il tempo, ci fa sognare e a volte ci porta in posti lontani. La letteratura può fare tutto questo ma non deve esser così per forza”.
“In momenti di conflitti geopolitici e dibattiti pubblici infuocati, come questi che viviamo – ha sottolineato il direttore della Buchmesse 2024 – a volte ci si aspetta di trovare nella letteratura conferme o di attribuire ad essa qualcosa, ma l’importanza della letteratura è nella letteratura stessa e bisogna proteggerla dalla falsa appropriazione. La libertà di parola è sempre stata alla base dello sviluppo dell’industria dell’editoria, senza la libertà di parola non ci sarebbero libri, non ci sarebbero traduzioni, non si potrebbero fare dibattiti. La letteratura può dare voce alle persone e può far adottare una nuova prospettiva. Nei prossimi giorni avremo dibattiti intensi, ci saranno alcuni confronti anche su temi politici e sociali e magari si discuterà. Non sarà una gara a chi parla più ad alta voce ma un’occasione di ascolto e scambio democratico, avendo un confronto rispettoso e con la mente aperta”.