“Gli indagati hanno fornito
decine di risultati sbagliati (falsi positivi e falsi negativi)
per l’HIV, anche nei test effettuati su bambini”. Con questa
accusa il pubblico ministero Elisa Ramos Pittaro Neves, della
Procura di Rio de Janeiro, ha deciso di prorogare la custodia
cautelare in carcere delle quattro persone coinvolte nel caso
del laboratorio PCS Lab Saleme, da settembre al centro di uno
scandalo senza precedenti in Brasile.
Ramos Pittaro Neves ha sottolineato “il totale disprezzo per
la vita di un numero imprecisato di persone, spinte dall’avidità
e dal profitto, capaci di ignorare l’entità del danno derivante
dal loro comportamento criminale, cosa senza precedenti in
Brasile”.
La giudice Aline Abreu Pessanha ha confermato il mantenimento
della cautelare in carcere per altri 5 giorni, “essenziale per
il proseguimento delle indagini”.
Secondo quanto reso noto dal quotidiano O Globo, sei persone
sono risultate positive all’HIV dopo aver ricevuto organi
trapiantati nello stato di Rio. Il laboratorio PCS Lab Saleme
era responsabile del test sui donatori e ha presentato risultati
negativi per l’HIV di due donatori (di rene, fegato, cuore e
cornea) che invece erano sieropositivi.
Uno dei sei pazienti infetti dopo il trapianto è morto e le
cause del decesso sono in fase di accertamento.
Il laboratorio PCS Lab Saleme ha firmato tre contratti con il
governo di Rio per un totale di 2,82 milioni di euro (17,5
milioni di reais), due senza gara d’appalto per motivi di
“urgenza”.
Walter Vieira, uno dei soci del laboratorio PCS Lab Saleme
detenuto, è sposato con la zia del deputato e da gennaio a
settembre 2023 segretario alla Sanità di Rio, Doutor Luizinho,
del partito Progressisti (Pp).
Il figlio di Vieira, anche lui socio del laboratorio, ha firmato
i tre contratti con il governo dello Stato di Rio.
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