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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – La Banca popolare dell’Emilia Romagna del nuovo a.d. Gianni Franco Papa promette più utili e una decisa impennata nella remunerazione dei soci. Il piano 2024-2027 “B:Dynamic/Full Value 2027” vede infatti un utile di 1,5 miliardi nel 2027, con utile netto cumulato di 4,3 miliardi nel 2025-2027. Il dividendo cumulato cash nel periodo sarà di 3,2 miliardi con un payout medio del 75% contro il 29% pagato sul 2023. Il ritorno sul capitale tangibile (Rote) a fine piano sarà del 16% mantenendo un Cet 1 al 14,5 per cento. Bper potrà anche «valutare di ricorrere al pagamento di acconti sul dividendo». I numeri del piano Bper sono stati accolti a Piazza Affari con un rialzo del titolo superiore al 4%.
Il nuovo piano «andrà a pieno regime già nella prima metà del 2025» ed è basato su tre pilastri: «liberare il pieno valore dei nostri clienti», «catturare le latenti economie di scala» e «fare leva sulla solidità dello stato patrimoniale, migliorando e modernizzando la gestione del rischio di credito e del capitale».
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Papa: enorme potenziale di creazione di valore
Bper ha «fondamentali forti, una posizione solida e distintiva, ma anche un enorme potenziale per la creazione di valore per tutti gli stakeholder, che questo nuovo Piano saprà cogliere», ha commentato Papa. Si tratta, ha aggiunto, di «una banca dinamica, che ha dato prova della sua capacità di trasformarsi con rapidità, sia organicamente che tramite operazioni straordinarie, in una delle principali realtà bancarie e di wealth management italiane con un’offerta completa di servizi finanziari». «Perseguiremo – ha indicato – un’accelerazione in termini di crescita delle commissioni e di economie di scala, con importanti risparmi sui costi, conseguendo un livello significativamente più elevato e sostenibile di remunerazione degli azionisti, mantenendo la robusta solidità del nostro profilo patrimoniale e di liquidità». «Questo piano – ha concluso – è realistico e chiaro e siamo pienamente impegnati nella realizzazione di tutti gli obiettivi, continuando a creare valore per tutti i nostri stakeholder».
Costi operativi -7% con riduzione organico del 10%
L’aumento della redditività deriverà anche da una maggiore efficienza operativa, con un calo dei costi del 7% tra il 2024 e il 2027 (-270 milioni) a circa 2,4 miliardi per un rapporto cost/income al 50 per cento. L’istituto punta su «un aumento della produttività grazie al nuovo modello di servizio omnicanale, rafforzando l’offerta commerciale fuori sede e le transazioni digitali e all’ottimizzazione e automazione dei processi grazie all’Ai/GenAi sia nel back office che nelle funzioni di supporto» e stima «una riduzione dell’organico del 10%» e un calo delle spese amministrative del 16 per cento.
L’aumento della produttività dell’organico «sarà sostenuto» anche «dal cambio di strategia sui canali di vendita»: ad esempio, entro la fine del 2027 circa il 45% delle vendite non avverrà più in filiale e le vendite digitali di prestiti personali quadruplicheranno, le vendite digitali di carte di credito aumenteranno di due volte e mezza, fino al 25% e la quota di acquisizione di nuovi clienti tramite canali digitali passerà dal 15% al 35%».