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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Chiudono in chiaroscuro le borse europee con Milano che mette a segno un rialzo dello 0,3%. Più sostenute Londra (+1%) e Madrid (+0,6%). Segno meno per Francoforte (-0,2%) e Parigi (-0,4%) che si attesta la peggiore piazza del Vecchio Continente. L’attenzione è tutta focalizzata sulla riunione del consiglio direttivo della Banca centrale europea di domani, che probabilmente abbasserà i tassi di interesse di un quarto di punti. Gli investitori attendono più che altro le indicazioni che fornirà la numero uno, Christine Lagarde, per comprendere le future mosse dell’istituto. Nel frattempo la situazione internazionale rimane tesa, con le guerre in Ucraina e Medio Oriente che vanno avanti. In più a complicare il quadro sono le trimestrali, sia europee che americane, e che spesso testimoniano un quadro macro complesso.
In Europa sono sotto osservazione i comparti del lusso e della tecnologia, Il primo risente della trimestrale del colosso Lvmh, annunciata alla vigilia a mercati chiusi e risultata inferiore alle attese. Il gruppo che fa capo alla famiglia Arnault ha evidenziato che lo shopping cinese continua a soffrire e per altro gli esperti temono che non ci sarà una ripresa, considerando che le misure annunciate dalle autorità per sostenere l’economia sono giudicate insufficienti. Il comparto tecnologico e in particolare dei chips, invece, continua a risentire del profit warning lanciato martedì dal colosso olandese Asml, che ha fatto scivolare anche i giganti Usa, Nvidia e Amd. Per altro a incoraggiare le vendite sui tech sono state anche le indiscrezioni su possibili paletti alle vendite di componenti nei Paesi del Golfo.
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Sul fronte macroeconomico la giornata è stata povera di dati rilevanti ad eccezione dell’inflazione della Regno Unito che a settembre è rallentata a +1,7% annuo, da +2,2% precedente. Lo spread tra Btp e Bund si attesta in area 122 punti, nel giorno in cui il ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha illustrato la manovra del bilancio statale.
Positiva Wall Street, rimbalza Trump Media
Wall Street chiude positiva. Il Dow Jones sale dello 0,79% a 43.077,44 punti, il Nasdaq avanza dello 0,28% a 18.367,08 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,47% a 5.842,46 punti. Un risultato positivo dopo il segno meno della vigilia che ha visto in primo piano i conti dei colossi bancari statunitensi. Da segnalare il titolo di Trump Media & Technology Group che guadagnaoltre il 9%, dopo aver chiuso in calo del 9,65% alla vigilia. Sul fronte bancario in evidenza il titolo di Morgan Stanley, che guadagna oltre il 4% e si muove in territorio record, dopo che la banca statunitense ha registrato un utile netto di 3,188 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024, in aumento del 32% circa rispetto a un anno fa, su ricavi netti migliorati del 16% circa a 15,4 miliardi di dollari. Intanto, sul fronte macro da registrare a settembre, i prezzi all’importazione negli Stati Uniti sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente, il maggior calo dal dicembre 2023, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro, contro attese per un calo dello 0,3%. Il dato di agosto è stato rivisto da -0,3% a -0,2%.
Debole il lusso dopo la trimestrale di Lvmh, a Milano brilla Leonardo
Giornata di vendita per le azioni del lusso, dopo la pubblicazione della trimestrale di Lvmh. I numeri del colosso transalpino sono stati giudicati deludenti dagli analisti e soprattutto hanno creato allarme per tutto il settore dell’alto di gamma, che per adesso non mostra segnali di slancio. A Milano sono scivilati Brunello Cuninelli e Moncler; quest’ultima ha chiuso tra i peggiori titoli del listino principale (-0,94%). St è partita in calo insieme ai titoli tech, ma poi ha virato al rialzo mettendo a segno a fine giornata un incremento di quasi mezzo punto pecentuale. Chiude poco sopra la parità Stellantis, risentendo dell’annuncio che la società stima che le consegne consolidate del trimestre siano in calo del 20% a 1,148 milioni di unità. «La riduzione riflette le iniziative di riduzione delle scorte nonché gli impatti dei lanci dei nuovi prodotti. Dai progressi su entrambi ci si attende un posizionamento più forte del gruppo per il futuro», ha spiegato il gruppo. Come se non bastasse Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali le prossime giornate di sospensione delle attività produttive previste per alcuni stabilimenti italiani. Intanto Moody’s Ratings ha abbassato l’outlook sul gruppo auto da stabile a negativo, mentre ha confermato confermato i rating “Baa1” di lungo termine, quelli degli strumenti senior non garantiti e quelli degli strumenti senior non garantiti di Stellantis.