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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – I conti e la guidance sopra le attese di Nvidia, considerati un indicatore cruciale della salute del mercato dell’intelligenza artificiale e dei chip, non sono riusciti a dare la giusta spinta alle Borse europee, che chiudono caute una seduta volatile, pur recuperando sul finale le perdite della giornata. A preoccupare gli investitori ci sono poi ancora le tensioni tra la Russia e l’Occidente, con i timori per un’escalation nucleare del conflitto in Ucraina. Occhi puntati inoltre sulle prossime mosse delle banche centrali, con il governatore della banca centrale francese, Francois Villeroy de Galhau, che ha oggi ribadito che il percorso di allentamento della restrizione della politica monetaria è «chiaro».
In questo contesto il Ftse Mib termina a +0,2%, su livelli simili anche il Cac di Parigi (+0,2%) e l’Ibex di Madrid (+0,2%). Guadagni più consistenti per il Dax di Francoforte (+0,7%) e l’Aex di Amsterdam (+0,9%).
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Wall Street chiude positiva, richieste sussidi ai minimi da maggio
Chiude positiva Wall Street, con il Dow Jones che sale dell’1,06% a 43.870,23 punti, il Nasdaq che avanza dello 0,03% a 18.972,42 punti, mentre lo S&P 500 che mette a segno un progresso dello 0,53% a 5.948,70 punti, dopo i dati sulle richieste dei sussidi di disoccupazione in calo di 6.000 unità a 213.000, secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, il minimo da maggio. Le attese erano per un dato a 220.000. Inoltre, gli investitori guardano alle prossime mosse della Federal Reserve. Michelle Bowman, componente del board della Federal Reserve, ha detto che serve «un approccio più cauto» sulla politica monetaria. La Fed «potrebbe essere più vicina a un tasso neutrale di quanto» si pensi, «l’inflazione resta una preoccupazione», perché i progressi «sembrano essersi fermati», ha concluso. Sull’azionario, volatile Nvidia Corp, dopo i conti della vigilia. Il titolo è partito positivamente dopo essere stato in negativo durante il premercato, e ha toccato il nuovo record di 152,89 dollari, per poi scendere.
Il bitcoin vola e supera i 98.000 dollari
Intanto si segnalano nuovi record per il Bitcoin, che supera i 98.000 dollari toccando un massimo a 98.337 dollari. Prosegue quindi “l’effetto Trump”: dalla vittoria alle elezioni la corsa del bitcoin ha portato a un rally del 40%. A spingere ancora la rialzo le quotazioni, le indiscrezioni secondo cui Trump starebbe pensando di creare una posizione alla Casa Bianca dedicata alla gestione delle politiche legate alle criptovalute. «Il bitcoin è sulla strada per raggiungere la fenomenale valutazione di 100.000 dollari, sostenuto dalla crescente fiducia che l’amministrazione Trump inaugurerà un’era favorevole alle criptovalute, e gli speculatori si stanno allineando a questa narrativa», ha osservato Stephen Innes, analista di Spi Asset Management. Tra le misure attese, vi sarebbe la creazione di una riserva strategica di bitcoin negli Stati Uniti, che potrebbe spingere altri Paesi a riconoscere maggiormente la legittimità di questa valuta virtuale. Donald Trump ha anche promesso di allentare drasticamente la regolamentazione nel settore delle valute digitali.
A Milano Leonardo la migliore, scivola Nexi
Passando all’azionario, a Milano i venti di guerra sostengono il comparto della difesa, con Leonardo (+1,95%) che chiude da migliore del listino. Acquisti anche su Saipem (+1,9%) e Unipol (+1,6%). Bene le utility con A2a (+1,5%) ed Hera (+1,5%). Sul fronte opposto scivola Nexi (-3,2%) sulla debolezza del settore dei pagamenti digitali e sul rischio di concorrenza dei metodi alternativi. Dinamiche che appesantiscono anche Worldline a Parigi. In rosso anche Moncler (-1,4%) e Tim (-1,7%), mentre il comparto finanziario è contrastato e vede la Popolare di Sondrio (1,1%) e Intesa Sanpaolo (-0,8%) registrare le perdite più significative. Fuori dal paniere principale, il mercato accoglie positivamente i conti e i dati sulla raccolta pubblicitaria di Mfe (Mfe A +3,5%, Mfe B +2,2%) resi noti in mattinata.