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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Chiudono contrastate le Borse europee dopo una seduta all’insegna della volatilità e del nervosismo. Non è bastato l’attesissimo dato dell’inflazione americana a dare una direzione agli indici, che hanno più volte cambiato rotta. Il dato sui prezzi al consumo americani, osservato speciale per capire l’entità del taglio dei tassi della Fed della prossima settimana, non ha dato indicazioni univoche: su base tendenziale l’inflazione passa dal 2,9% al 2,5%, contro stime al 2,6%, su base mensile segna un +0,2%, come nel mese precedente e come da attese. Il 2,5% tendenziale è l’aumento più basso da febbraio 2021. Tuttavia, il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, contro attese per uno 0,2%, rafforzando così le attese per un taglio dei tassi di soli 25 punti base da parte della Fed la prossima settimana.
«Sebbene questo rapporto sia una buona notizia per i tori del mercato azionario, potrebbe non fornire all’azionario lo stesso sollievo che abbiamo visto con precedenti letture “non troppo calde”- dice Jakob Westh Christensen, market analyst di eToro – Il rapporto sull’inflazione è stato a lungo il numero più critico per il mercato, ma di recente è stato superato dalla preoccupazione per il raffreddamento del mercato del lavoro e dalle preoccupazioni per la recessione».
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Così il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in calo dello 0,12%; sulla stessa lunghezza d’onda Parigi (-0,14%) e Londra (-0,1%). Segno più per Francoforte (+0,3%) e Madrid (+0,67%).
Archiviato l’appuntamento con l’inflazione americana, gli investitori iniziano già a pensare alla riunione della Bce, che secondo le attese allenterà a sua volta la politica monetaria.
Wall Street chiude in rialzo, perde quota ipotesi maxi taglio dei tassi
Wall Street chiude positiva, dopo un’avvio contrastato e dopo i dati sull’inflazione Cpi. Il Dow Jones sale dello 0,31% a 40.861,19 punti, il Nasdaq avanza del 2,17% a 17.395,53 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,07% a 5.554,11 punti. Ora, secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c’è il solo il 15% di possibilità – in calo dal 29% precedente alla pubblicazione dei dati – che la Federal Reserve, alla riunione del 17-18 settembre, decida di tagliare i tassi d’interesse di 50 punti base ; il restante 85% è per un taglio di 25 punti base. In rialzo i rendimenti dei titoli di Stato.