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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Seduta all’insegna dell’incertezza per le Borse europee nell’attesa del verdetto della Federal Reserve sui tassi in calendario mercoledì, al termine della due giorni del Fomc. il braccio operativo dell’istituto Usa. Gli investitori sono indecisi se scommettere che la banca centrale Usa annuncerà un taglio di 25 punti o di 50 punti base. Pochi spunti arrivano anche da Wall Street, dove il Dow Jones è su nuovi record, ma il Nasdaq batte in ritirata, complice la debolezza di Apple. Il quadro, tra l’altro, è reso ancora più complicato dall’approssimarsi delle elezioni negli States, con gli osservatori che si interrogano sul contraccolpo che potrà avere sull’opinione pubblica il secondo attentato subito dal candidato repubblicano, Donald Trump. Sul fronte politico la situazione è tutt’altro che semplice anche in Europa, dove sembra ancora in alto mare la formazione della Commissione europea, soprattutto dopo la mossa a sorpresa del francese Thierry Breton, che ha rassegnato le dimissioni pur essendo già stato indicato come nuovo commissario francese.
Milano, dopo più cambi di passo, ha chiuso stabile, con lo spread a 135 punti dai 137 di venerdì scorso e il rendimento dei Btp a dieci anni al 83,47% dal 3,52% di venerdì. Hanno chiuso deboli le altre Borse europee, fatta eccezione di Madrid che ha chiuso in rialzo. Fermo anche il FT-SE 100 di Londra.
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Wall Street chiude contrastata
Wall Street chiude in altalena. Il Dow Jones sale dello 0,55% a 41.622,14 punti, il Nasdaq cede lo 0,52% a 17.952,13 punti mentre lo S&P 500 avanza dello 0,13% a 5.633,09 punti. complice l’incertezza che regna in vista delle mosse della Federal reserve con gli investitori indecisi a scommettere se l’istituto centrale taglierà di 25 o 50 punti base.
I pronostici, per altro, cambiano continuamente: secondo il FedWatch Tool del Cme Group nei giorni scorsi erano più numerosi gli osservatori convinti che la sforbiciata ai tassi sarebbe stata solamente di 25 punti base, mentre oggi ben il 63% degli operatori punta su un taglio di 50 punti base.
Ieri, le percentuali erano al 50%. Di sicuro, la decisione di mercoledì chiuderà una fase di forti rialzi dei tassi d’interesse per combattere l’inflazione, la più aggressiva dagli anni ’80, per aprirne una di tagli, che potrebbe durare un paio d’anni. Attualmente, i tassi sono al 5,25%-5,50%; secondo il FedWatch, l’ipotesi più probabile (43,8%) è che, alla fine dell’anno, i tassi saranno al 4-4,25%, per un taglio complessivo di 125 punti base rispetto a oggi.