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Le grandi case automobilistiche europee, dal Gruppo Volkswagen a Stellantis, da Bmw a Mercedes-Benz, oltre ai fornitori di componenti, hanno lanciato nel corso delle ultime settimane una serie di allarmi sugli utili e abbassato le previsioni su vendite, redditività e flusso di cassa per l’intero 2024. Secondo un report di Moody’s, le revisioni riflettono un quadro ben preciso e quel che è peggio, guardando avanti, la prospettiva non sembra essere molto migliore. «La produzione globale di veicoli è stata più debole del previsto e il calo della domanda ha prodotto un rapido deterioramento del mercato europeo da luglio».
Una situazione che «ha indotto le case a ritardare lo sviluppo di modelli chiave, soprattutto nel segmento dei veicoli elettrici a batteria (Bev) in Europa». E che mette in difficoltà anche i fornitori, esposti «a perdite di volume e a una maggiore volatilità degli ordini», sottolinea l’agenzia di rating. L’attuale debolezza del mercato e la relativa volatilità limitano in modo significativo le capacità di previsione, ammette Moody’s, ma la ripresa sembra allontanarsi e potrebbe richiedere alcuni trimestri. Per essere più precisi, «il ritorno a una crescita visibile delle vendite e dei margini potrebbe essere rinviato alla seconda metà del 2025».
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Nella prima metà dell’anno «le vendite e la redditività dei fornitori europei sono diminuite a causa del rallentamento della produzione di veicoli a livello globale, delle performance meno brillanti in un mercato cinese più sfidante dove i rapporti con le case automobilistiche locali devono ancora essere rafforzati. Ma anche a causa di ritardi nella produzione. E di ristrutturazioni intensificate. Un quadro in contrasto con le nostre precedenti aspettative, ovvero leggera crescita delle vendite e dei margini. E riteniamo che sia improbabile che tale crescita venga raggiunta nel 2024. Ora, a fronte di una serie di allarmi sui profitti da parte delle grandi case automobilistiche continentali, prevediamo che il rallentamento della produzione e la volatilità porteranno a continue riduzioni dei volumi e a inefficienze produttive presso i fornitori, che si tradurranno in un ulteriore calo delle vendite e degli utili per il resto dell’anno», scrivono gli autori del report, Goetz Grossman, Matthias Heck e Christian Hendker.
Moody’s ricorda che quando le società del settore auto, in particolare i fornitori di componenti, hanno comunicato i risultati del primo semestre, in buona parte hanno abbassato le previsioni di vendita per l’intero anno. Altri, invece, hanno mantenuto le indicazioni per i margini di profitto. «Ora – è la conclusione – a soli due mesi di distanza, aziende come Forvia, Hella o ZF Friedrichshafen stanno abbassando le loro previsioni di guadagno».
Moody’s ha declassato il rating di Valeo da Baa3 a Ba1 e ha messo sotto osservazione per downgrade il rating Ba1 di ZF. Una possibile revisione dei rating o degli outlook di alcuni fornitori dovrebbe bilanciare la probabile crescita a rilento delle vendite, gli ulteriori ritardi nei miglioramenti della redditività e nella riduzione dell’indebitamento, rispetto alla capacità di proteggere i flussi di cassa (riducendo i costi e gli investimenti) nonché i profili di liquidità, «che potrebbero aiutare a superare una possibile prolungata debolezza del mercato». (Al.An.)