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L’Unione Europea ha votato per imporre tariffe fino al 45% sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. Mossa destinata ad aumentare le tensioni commerciali con Pechino.
La Commissione ha però lasciato una porta aperta per la ricerca di un accordo, facendo sapere che «i negoziati con Pechino proseguono».
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No maggioranza, decide la Commissione
A quanto si apprende da fonti diplomatiche, nel comitato Ue difesa commerciale riunito per decidere in merito alla conferma dei dazi sull’importazione di auto elettriche cinesi non è stata raggiunta una maggioranza qualificata né a favore né contro la proposta della Commissione europea che, a questo punto, può decidere a favore della conferma. Dieci stati membri si sono pronunciati a favore, 5 contro, 12 si sono astenuti.
Roma a favore, Berlino contraria
Sono stati dieci i Paesi Ue, tra cui anche l’Italia e la Francia, a votare a favore del via libera ai dazi aggiuntivi definitivi sulle auto elettriche cinesi. I cinque Paesi contrari sono invece guidati dalla Germania. Tra i 12 astenuti compare la Spagna.
Germania: «Ue non apra una guerra commerciale con la Cina»
«La Commissione europea di Ursula von der Leyen non dovrebbe innescare una guerra commerciale nonostante il voto a favore di possibili dazi punitivi contro la Cina. Abbiamo bisogno di una soluzione negoziata». Lo ha scritto su X il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, dopo il voto dei Paesi Ue a Bruxelles che apre la strada all’imposizione dei dazi contro le e-car cinesi.