Amare oltre i propri limiti
«Con i romanzi “Il maestro dei santi pallidi” (2002), “Come donna innamorata” (2015) e “L’ultima magia” (2021), incentrato sugli ultimi mesi di vita di Dante Alighieri – argomenta Alberto Bertoni della direzione artistica – Santagata sentì la necessità di utilizzare le tecniche dell’invenzione narrativa e non solo quelle della critica filologica per andare a fondo, per capire meglio i personaggi a cui votò la propria attenzione. “Come donna innamorata” (Guanda, 2015, pp. 192, euro 16,50) è un itinerario prevalentemente notturno di Dante per le vie di Firenze e, parallelamente, un diagramma del dramma interiore che il poeta vive davanti al corpo defunto di Beatrice. Durante il tentativo di elaborare il lutto per la morte della donna amata, Dante concepisce il progetto della Commedia che vedrà proprio lei accompagnarlo lungo i cieli del Paradiso sino alla visione di Dio». In “Come donna innamorata”, l’amore assume tanto la dimensione di motore assoluto delle emozioni, delle percezioni primarie e del desiderio umano, quanto quella medievale per cui l’Amore doveva essere pensato con la lettera maiuscola. E amore, al contempo, è un elemento allegorico di conoscenza e di rapporto positivo con la realtà.
Convertire le miniere in Sardegna
Se c’è chi scrive per propaganda politica, c’è chi si è impegnato per cercare una verità che ha avuto aspetti politici. A questo proposito, mercoledì 28, alle 21, ospiti della Fiera estiva del Libro di Iglesias, Daniela Palumbo e Andrea Mattei presenteranno “Un anno sottoterra. La lotta di Giampiero Pinna nella miniera di Monteponi” (Low, 2024, pp. 232, euro 17). Quando cessarono le estrazioni dalle miniere in Sardegna, nel 2000, e migliaia di operai rischiarono di cadere in miseria con le loro famiglie, Giampiero Pinna, prima minatore, poi dirigente minerario e infine consigliere regionale, compì un gesto eroico: scese sottoterra e per un anno visse nella Sala Argani di Pozzo Sella, nella miniera di Monteponi. Fu la più lunga occupazione nella storia dell’isola. Pinna voleva che il Parlamento approvasse il progetto del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, essenziale per portare turismo e avviare la bonifica ambientale. Intraprese così una lotta dura e coraggiosa, raccontata in prima persona in queste pagine. D’altronde, soltanto i libri concedono il tempo di leggere i cambiamenti della società, interpretarne le direzioni, anticiparne le tendenze – specie se rovinose.Da Mantova a Pordenonelegge sino a Iglesias e alla poesia dei castelli modenesi: la cultura che fa comunità
Racconti di un mondo in pezzi
Le narrazioni hanno il potere di avvicinare ciò che è remoto, unire i brani di un’immensa partitura in cui ogni singola parte reclama il proprio posto e la propria unicità. Il Festivaletteratura di Mantova, giunto alla ventottesima edizione, si riaprirà nuovamente al mondo ritrovando nella letteratura questo carattere prodigioso, capace di rimodellare i ponti esistenti invece di abbatterli e di allargare le zone di contatto tra le parole invece di cancellarle. Dal 4 all’ 8 settembre, a modulare il programma del festival più longevo d’Italia concorreranno le voci della turca Elif Shafak, a confronto con l’epopea di Gilgamesh; del libico Hisham Matar, scrittore di diaspore affettive e identitarie; di Kapka Kassabova, instancabile narratrice di confini; di Georgi Gospodinov, tra i massimi poeti e prosatori bulgari contemporanei; di Emmanuel Carrère, penna paradigmatica in bilico tra realtà e finzione.
“Sfogliare” i temi del presente
«Pordenonelegge è un grande affresco di ciò che si agita nel mondo – afferma il direttore artistico Gian Mario Villalta – un modo di aprirsi alla bellezza come alla paura, ai timori come alle speranze. Un modo per stimolare una creatività diffusa e consapevole, di cui c’è sempre più bisogno per avere cittadini attenti e pronti a difendere e ampliare la libertà di ognuno di noi». Con oltre seicento autori e più di trecento eventi in cinque giorni, dal 18 al 22 settembre, nei suoi venticinque anni di impegno culturale il festival è rimasto sulla soglia del nostro tempo, raccontandola in presa diretta con voci internazionali: il filosofo francese Bernard-Henri Lévy in anteprima italiana presenterà il nuovo saggio su Israele, e ci sarà lo scrittore Eshkol Nevo, best seller con “Legami” intorno alle “ferite” legate al tragico 7 ottobre. In palinsesto anche l’iraniana Azar Nafisi che riceve il Premio Crédit Agricole “La storia in un romanzo” 2024, l’ucraina Oksana Zabužko e la giornalista Sasha Vasilyuk, nativa della Crimea sovietica, sui nodi del conflitto che sconvolge l’Europa.
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