“Basta slogan, il mercato ha bisogno
di verità”. “Rileviamo dai media numeri inesatti sul mercato dei
buoni pasto”, afferma Matteo Orlandini, presidente di Anseb,
l’Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto. “Solo
un’informazione avveduta può determinare scelte politiche
coerenti. Viene continuamente affermato che le commissioni
pagate dalla rete commerciale alle società emettitrici superano
il 15% ed in alcuni casi il 20%. Eppure, l’unica ricerca
sull’argomento, fatta da Fipe-Confcommercio, dà un valore medio
all’11,5%”.
“Inoltre, viene continuamente affermato che le società
emettitrici impongono unilateralmente le commissioni alla
distribuzione organizzata – prosegue Orlandini – Eppure, in una
contrattazione ci sono due parti che accettano le condizioni e,
ribadiamo, quelle condizioni piacevano alla distribuzione
moderna perché permettevano di tenere fuori dal mercato alcune
sigle concorrenti, come i discount. Immaginarsi poi che grandi
gruppi che fatturano miliardi di euro firmino obtorto collo
contratti capestro a favore delle società emettitrici risulta
più fantasioso che reale”.
“Infine – precisa ancora il presidente dell’Anseb-, appare
irreale continuare a ribadire che il tetto alle commissioni
avrebbe effetti concorrenziali; basterebbe ricordare che i tetti
ai prezzi concentrano verso oligopoli i mercati, non li aprono.
Tant’è che oggi, senza tetti nel mercato privato, nuovi
operatori full digital sono entrati per emettere buoni pasto
alle piccole e medie imprese, differenziando l’offerta”.
“Una misura come quella in discussione” con il Ddl Concorrenza –
conclude Orlandini – “che non dà tempi certi per ridefinire più
di 300 mila contratti, allontana gli operatori più piccoli
andando per una curiosa eterogenesi dei fini a rafforzare i più
grandi”
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