2′ di lettura
L’eccesso di viaggiatori che intasa le capitali mondiali del turismo non basta. Le azioni di Airbnb crollano in Borsa di oltre il 13%, dopo una caduta fino al 15%, sull’ennesimo outlook deludente del gruppo: Airbnb vede un rallentamento della domanda da parte dei vacanzieri statunitensi e la riduzione di giorni medi nelle prenotazioni.
Crescita più lenta dal 2020
Le prenotazioni sono aumentate dell’8,7% nel secondo trimestre a 125,1 milioni, scendendo ben al di sotto delle stime degli analisti. E Airbnb ha affermato di aspettarsi una «moderazione sequenziale» della crescita delle prenotazioni anche nel terzo trimestre, segnalando che i risultati deluderanno gli analisti che avevano previsto un guadagno dell’11% durante l’alta stagione dei viaggi estivi.
Loading…
Questo è il terzo trimestre consecutivo in cui Airbnb offre agli investitori previsioni negative. Le ultime previsioni sulle prenotazioni della società parlano del ritmo di crescita più lento dal 2020. Anche se la pandemia si sta ritirando, i venti contrari hanno perseguitato il settore in generale. La scorsa settimana, Booking Holdings ha fornito indicazioni peggiori del previsto, accusando una “lieve moderazione” nel mercato dei viaggi europeo e i consumatori che optano per hotel di stelle inferiori e soggiorni più brevi, in particolare negli Stati Uniti.
Consumi deboli
Le prospettive di Airbnb «probabilmente non faranno altro che alimentare ulteriormente la tesi di una debolezza dei consumi», hanno spiegato in una nota gli analisti di RBC Capital Markets guidati da Brad Erickson, definendo deludente il rapporto della società.
Da parte sua, Airbnb ha affermato che «si vedono tempi di prenotazione più brevi a livello globale e alcuni segnali di rallentamento della domanda da parte degli ospiti statunitensi». L’America Latina e l’Asia Pacifico continuano ad essere le regioni in più rapida crescita, ha aggiunto la società.